Stato attuale del mercato, prospettive e alcuni suggerimenti per supportarne la diffusione
Un mercato in evoluzione
Ne abbiamo già parlato in diversi articoli: nell’ultimo ventennio e con maggiore intensità negli ultimi dieci anni, il mercato dei prodotti a base animale sta subendo delle contrazioni. In parallelo, risultano invece in crescita la domanda e l’offerta di alternative a base vegetale alla carne e ai latticini.
- Da una parte, sta cambiando il profilo dei consumatori: dal 2016, il numero di coloro che si identificano come vegani è raddoppiato da 1,3 milioni a 2,6 milioni in Europa. Considerando tutti coloro che riducono attivamente o escludono completamente almeno alcuni prodotti animali (inclusi vegetariani, pescatariani e flexitarian), il gruppo in totale rappresenta il 30,8% della popolazione. Il risultato è che oggi il 10-30% degli europei non si considera più un carnivoro completo.
- Dall’altra, il mercato delle alternative vegetali è in crescita: tra il 2010 e il 2020, le vendite al dettaglio delle alternative vegetali alla carne e ai latticini sono cresciute di quasi il 10% all’anno, con previsioni confortanti. Ci si attende un aumento del 70% del valore del mercato, che dovrebbe passare dai 4,4 miliardi di euro del 2019 ai 7,5 miliardi di euro attesi entro il 2025 nell’UE e nel Regno Unito. A livello globale, il mercato delle alternative alla carne è stato valutato a 4.532,6 milioni di dollari nel 2019, e si prevede che raggiungerà 7.106,7 milioni di dollari entro il 2025. Il mercato globale delle alternative lattiero-casearie (compresi i sostituti del latte) è stato valutato a 16.130,9 milioni di dollari nel 2019 e si prevede che raggiunga i 41.061 milioni di dollari nel 2025.
Perché i consumatori si orientano verso le alternative vegetali
Possiamo individuare diverse ragioni che spingono i consumatori a scegliere sempre più spesso le alternative vegetali al latte e alla carne. Ricapitoliamo in breve le più significative.
- Vegetale = più sano?
La ricerca di alternative ai prodotti animali nasce da preoccupazioni per il proprio benessere, allergie e intolleranze, ma anche motivi estetici (ad esempio riduzione del peso).
- Più sostenibilità e attenzione al benessere animale
La maggior disponibilità di informazioni sul benessere degli animali, sull’impatto ambientale degli allevamenti e sui cambiamenti climatici ispirano scelte più etiche nei consumatori.
- Curiosità verso nuovi sapori
Molti consumatori sono spinti dalla curiosità e dal desiderio di scoprire nuove consistenze, gusti e stili alimentari, anche mutuati dalle tradizioni di altri paesi.
- Sto meglio io, stiamo meglio tutti
Mangiare meno carne, formaggi e latticini può essere una scelta di benessere (legata ad esempio alla prevenzione di malattie cardio-vascolari, al controllo del colesterolo e dell’apporto di grassi). Al tempo stesso, tale scelta può avere un impatto positivo a livello globale sui cambiamenti climatici e sul benessere degli animali.
- Vegetale è buono (e diverso)
Grazie alla crescente disponibilità di una grande varietà di prodotti a base vegetale, i consumatori sono più motivati a provare alternative ai loro cibi preferiti.
- Maggior disponibilità nei luoghi quotidiani
Man mano che i marchi noti ampliano la loro offerta di prodotti a base vegetale, gli scaffali della GDO mostrano maggiore varietà di scelta e disponibilità. Così questi prodotti si guadagnano la fiducia del consumatori che li vedono come una scelta ormai consueta e sdoganata.
- “Normalizzazione” e adattamento
Più abituati a vedere prodotti biologici e a base vegetale, oggi sempre più consumatori comprendono opzioni più naturali nella loro dieta.
- Crescente diffidenza verso prodotti di origine animale
Soprattutto come conseguenza a numerosi scandali relativi al benessere e all’igiene degli animali nell’industria della carne, i consumatori stanno diventando sempre più diffidenti nei confronti della qualità degli alimenti di origine animale.
- Green lifestyle
Sempre più accettati, gli alimenti a base vegetale oggi sono diventati parte della cultura e dell’identità dei consumatori.
- Tendenza vegetale
L’interesse intorno ai nuovi alimenti a base vegetale continua a crescere anche grazie alla maggior popolarità e visibilità nei media mainstream e sui social media.
- Vario è bello
La crescente varietà di alternative al latte e alla carne induce i consumatori a mettere nel carrello sempre più prodotti alimentari e bevande alternative.
- Alternative per scelte religiose
Anche chi evita (alcuni) prodotti animali per ragioni etico-religiose può contare sulle alternative a base vegetale per aggiungere varietà alla dieta.
Freni alla maggior diffusione delle alternative vegetali
Tuttavia, oggi esistono ancora una serie di ostacoli per una maggior diffusione delle opzioni a base vegetale. In seguito a una serie di indagini condotte su base internazionale (e in particolare in Polonia, Germania, Danimarca, Italia e Spagna) sono emerse alcune criticità, e in particolare:
- La mancanza di varietà e innovazione nella gamma di prodotti a base vegetale ( ad esempio, alternative alla carne fresca , alternative al pesce e alle uova e specialità regionali, formaggi vegetali, yogurt, maionese e gelato più buoni e con gusti diversi);
- Il gusto, che non soddisfa appieno tutte le fasce di consumatori;
- Il prezzo elevato di molte alternative vegetali alla carne e ai latticini.
Persuadere i consumatori e vincere le diffidenze: qualche spunto
Di seguito, proponiamo alcuni suggerimenti per favorire la diffusione delle alternative vegetali alla carne e ai latticini nei vari Paesi. Le indicazioni sulle buone pratiche da seguire e sugli errori da evitare si basano sulle ricerche condotte in Polonia, Germania, Danimarca, Italia e Spagna.
Polonia |
Germania |
Danimarca |
Italia |
Spagna |
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COSA – FARE |
Mettere l’accento sul gusto e sulla varietà.
Puntare sul packaging con design accattivante e informazioni chiare.
Usare l’evidenza scientifica per persuadere i più indecisi. |
Posizionare i prodotti come arricchimento culinario invece che come sostituto.
Concentrarsi su messaggi positivi basati sui fatti.
Sottolineare i benefici ambientali.
Ispirarsi alla tradizione regionale per differenziare i prodotti. |
Focus sulla sostenibilità o sulla natura bio degli ingredienti.
Comunicare in modo chiaro e tangibile per aiutare i consumatori a riconoscere rapidamente il prodotto.
Aumentare la presenza sui media e collaborare con associazioni o autorità per acquisire fiducia. |
Prodotti di alta qualità.
Comunicazione chiara (ingredienti, qualità e livello di lavorazione).
Aiutare i consumatori a valutare dando informazioni chiare sulla confezione.
Favorire l’assaggio e supportare raccomandazioni personali. |
Concentrarsi sui benefici per l’ambiente e/o per gli animali
Investire in certificazioni credibili (es. V-Label)
Per contrastare la diffusione di informazioni fuorvianti e diffidenza, supportare i processi di definizione legale. |
COSA nonFARE |
Non abusare di termini come “naturale” o “sano”.
Non perdere il giusto equilibrio tra informativo e attraente. |
Evita messaggi morali o ideologici. Cerca invece di stimolare la curiosità dei consumatori. | Non cercare nomi “originali” a tutti i costi, ma opta per nomi nuovi che identifichino in modo chiaro i prodotti a base vegetale.
Non enfatizzare il termine “vegano”. |
Non aggiungere aromi o additivi di origine animale nei prodotti etichettati come “vegan” o “naturali”. | Evita di promuovere un prodotto come salutare se non lo è. |